COVID e Telelavoro

Disciplinare il telelavoro nell’Europa post COVID-19

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

La pandemia di COVID-19 ha costretto molte imprese ad adottare il telelavoro.

Per il periodo successivo alla pandemia, allorché il telelavoro sembra destinato a rimanere una realtà diffusa, sono in fase d’esame misure per la protezione della salute e del benessere dei lavoratori.

La relazione passa in rassegna la regolamentazione del telelavoro a livello dell’UE e nazionale prima della COVID-19, analizzando le normative, le condizioni di assunzione e di lavoro, le questioni relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro nonché l’equilibrio tra vita privata e professionale. Affronta altresì il ruolo della contrattazione collettiva e del dialogo sociale.

La relazione termina valutando le modifiche legislative e le iniziative in risposta alla pandemia, nell’intento di mettere a disposizione le informazioni necessarie per l’adozione di approcci efficaci alla regolamentazione del telelavoro nell’UE nell’era post COVID-19


Il telelavoro non è regolamentato a livello dell’UE attraverso meccanismi di diritto.

Nessuna direttiva specifica si concentra sul telelavoro, sebbene diverse direttive e regolamenti affrontino questioni importanti per garantire buone condizioni di lavoro per i telelavoratori.

Ad esempio, la direttiva sull’orario di lavoro dell’UE (Direttiva 2003/88) comprende disposizioni volte a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori (massimo 48 ore lavorative settimanali, ecc.), compresi quelli che effettuano il telelavoro. Inoltre, la direttiva quadro sulla sicurezza e la salute sul lavoro (Direttiva del Consiglio 89/391/CEE), che mira a favorire il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, non specifica il luogo di lavoro quando si tratta dell’applicazione delle sue disposizioni e, di conseguenza, si applica anche ai telelavoratori.

Più di recente, la direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili (Direttiva (UE) 2019/1152) ha indirettamente affrontato alcune delle sfide associate alla protezione dei telelavoratori.

Questa direttiva richiede che siano prese disposizioni in relazione al luogo di lavoro e che i modelli di lavoro siano chiariti nel contratto di lavoro.

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