Coordinatore per la sicurezza

L’operato del coordinatore richiede conoscenze sempre più specifiche delle tecniche costruttive, oltre che un continuo aggiornamento sull’evolversi normativo.

È una figura che si sdoppia in due funzioni, con ruoli distinti, che possono essere eventualmente ricoperti anche da due professionisti diversi; distinguiamo, pertanto, il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP) e il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (CSE).

Nei cantieri nei quali è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, risulta obbligatorio pianificare la sicurezza mediante lo strumento del PSC.

Tale piano non deve consistere in un elenco astratto contenente la generalità dei rischi presenti nell’edilizia, bensì uno strumento efficace ed operativo per la gestione dei rischi reali ad esso relativi, preventivamente individuati e valutati.

La disciplina generale che regola il PSC è all’art. 100, che dispone come il piano vada redatto dal CSP prima delle procedure di scelta dell’appaltatore (contraente), ovvero dal CSE durante i lavori se da un’unica impresa iniziale, l’appalto viene frammentato in più imprese.

La corretta pianificazione delle misure risultanti dalla presenza, sia essa contemporanea o frazionata nel tempo, delle diverse imprese o lavoratori autonomi, necessita prioritariamente della determinazione della struttura analitica dei lavori da eseguire

L’esatta definizione dell’elenco delle attività necessarie all’esecuzione dell’opera garantisce, infatti, la preventiva determinazione dei soggetti che dovranno intervenire nel cantiere, nonché le modalità del loro avvicendamento avendo, da subito, in obiettivo l’evidenziazione delle interferenze lavorative.

Occorre sottolineare che solamente molto di rado nel cantiere la totalità delle lavorazioni vengono eseguite da un’unica impresa; pertanto, generalmente, operando in favore della sicurezza, è opportuno prevedere la presenza in cantiere di diversi operatori.

Può risultare utile, per gli scopi prefissati, definire una WBS (work breakdown structure) riferita all’opera da realizzare.

La WBS rappresenta, infatti, uno strumento per la scomposizione analitica del progetto.

Attraverso un diagramma, o mediante elenchi strutturati e descrittivi, essa mostra tutte le parti di un progetto a diversi livelli di dettaglio, dai primi sotto-obiettivi fino ai compiti specifici.

La WBS, in definitiva, stabilisce lo sviluppo del progetto ponendosi come importante punto di riferimento specificando, da un lato, nel dettaglio, quello che deve essere eseguito e, dall’altro, delimitando i confini del progetto escludendo dalla sua struttura tutto ciò che non occorre al raggiungimento degli obiettivi.

Il primo livello di dettaglio, generalmente, è rappresentato dalle categorie di lavoro elencate nel capitolato delle opere; l’utilità di tale livello è quella di consentire la definizione del numero (potenziale) degli operatori che interverranno nel cantiere.

Il secondo livello è relativo alle fasi lavorative secondarie (sistemazione delle aree di cantiere, scavi di sbancamento, opere di fondazione, ecc.).

Il terzo livello riguarda l’ulteriore dettaglio delle attività secondarie, rappresentate dalle fasi operative elementari.

Tra i pericoli generalmente presenti nei cantieri, quelli originati dal fuoco risultano, spesso, sottovalutati.

In realtà nel cantiere esistono diverse lavorazioni la cui esecuzione può determinare un’importante fonte d’innesco; l’uso di fiamme libere, ad esempio, per la messa in opera di guaine impermeabilizzanti, le operazioni di saldatura, gli impianti elettrici, la presenza, più o meno sporadica, di fuochi accesi, mozziconi di sigarette, ecc. incautamente abbandonati dai lavoratori.

Tali inneschi, ove non efficacemente controllati, possono provocare incendi con conseguenze anche disastrose.

Le condizioni di lavoro caratteristiche del cantiere sono, per sua natura, diverse da quelle verificabili nelle aziende “statiche”, in quanto si caratterizzano per la variabilità temporale e spaziale delle condizioni e per la frequente rotazione del personale impiegato.

L’allestimento del cantiere dovrà attenzionare, specificatamente, le aree dove i rischi possono essere maggiori, ad esempio:

  • stoccaggio di materiali e uso di sostanze infiammabili;
  • deposito di rifiuti in attesa di allontanamento dal cantiere;
  • installazione di impianti elettrici fissi e temporanei;
  • lavori di scavo in prossimità di reti di gas ed energia elettrica esistenti.

In presenza di alcune situazioni che possono rappresentare una fonte d’innesco, quali operazioni di saldatura, uso di fiamme libere nelle operazioni d’impermeabilizzazione, stoccaggi di materiali e sostanze infiammabili, impianti elettrici provvisori, ecc.